Coltivando il nostro giardino
Un laboratorio di Lorenza Zambon a Roma, Biblioteca Vaccheria
Nardi
gennaio/aprile 2010
Biblioteca
Vaccheria Nardi
via Grotta di Gregna, 27 (V municipio)
Roma
appuntamenti:
dal 22 al 25 gennaio 2010
dal 26 febbraio al 1° marzo 2010
dal 20 al 24 aprile 2010
inoltre:
27 febbraio 2010 - spettacolo "il giardino segreto"
di Lorenza Zambon
23 aprile 2010 - incontro con Pia Pera e presentazione del libro “Orto
giardino terapia”
23 aprile 2010 - spettacolo "variazioni sul giardino" di Lorenza
Zambon
23 aprile 2010 - incontro/laboratorio pratico con Nadia Nicoletti “Creazione
di un orto/giardino condiviso”
23 aprile 2010 - spettacolo/dimostrazione finale del laboratorio “Coltivando
il nostro giardino”
Il
laboratorio è stato rivolto a:
-
a persone interessate alla narrazione come strumento di approfondimento
della relazione con se stessi e con la città;
- a chi voglia inserire nella propria formazione un esperimento di creatività
di gruppo in cui si contaminino diverse prassi artistiche quali il teatro,
la narrazione, la scrittura;
- ad insegnanti, bibliotecari ed operatori che ricerchino stimoli per
successivi progetti interdisciplinari.
“Cercheremo
di intrecciare la storia individuale ed intima di ogni partecipante con
quella della piccola parte di Terra che abitiamo; dovremo rivolgere più
profondamente il nostro sguardo sia dentro di noi sia verso l’esterno,
verso le cose e gli esseri viventi, umani e non umani, che condividono
il nostro spazio. Scopriremo delle relazioni, troveremo delle distanze.
Narreremo
noi stessi e poi diventeremo raccoglitori di storie.
Per
capirne di più allargheremo lo sguardo, cercheremo di capire la
relazione della nostra comunità con il suo luogo, come si è
formata e modificata nel tempo, dovremo andare in giro a fare domande,
ad osservare, ad investigare. Troveremo racconti e leggende, persone e
fatti.
E
poi ancora confronteremo tutto ciò con le storie e i miti di altre
epoche di altre genti e altri luoghi, cercheremo nella grande foresta
dei libri scrittori, poeti, scienziati che ci aiutino a pensare alle nostre
risposte. O a formulare nuove domande.
In
tutto questo percorso useremo i modi del teatro per costruirci come gruppo,
per imparare a sentire quello che ci circonda con tutto il corpo, per
investigare ed esprimere le nostre emozioni ed intuizioni, per fare partecipi
gli altri delle nostre scoperte; magari per pretendere delle risposte.
Alla
conclusione useremo il teatro come mezzo di espressione collettiva per
realizzare, assemblare, mettere nello spazio i materiali narrativi, teatrali
e fotografici organizzati secondo una drammaturgia scenica "semplicemente
multimediale”; arriveremo ad un’installazione/ atto teatrale/
evento incontro che comunicherà pubblicamente l’esperienza
avvenuta”.
Il
giardino come metafora della vita individuale. Lo sguardo del giardiniere
come pratica di autoeducazione. L’autobiografia come cura di sé.
Attivazione della memoria emotiva e dell’immaginazione per scoprire,
riscoprire, instaurare relazioni personali con gli esseri vegetali.
Il racconto orale, la scrittura automatica, la narrazione collettiva.
Il corpo come soggetto senziente complessivo, centro della relazione con
lo spazio e con il mondo. Il gruppo come soggetto di azione. L’azione
teatrale, il racconto.
Il materiale e l’immateriale: esercitazione di autocoltivazione.
Piantare una pianta e farla crescere: la pianta coltiva il giardiniere?
(Ogni partecipante avrà un vasetto in cui seminerà un seme
che poi si porterà a casa. Giorno dopo giorno, da gennaio ad aprile,
scriverà il "diario del seme". Osservazione. Tempo. Evoluzione.
Corrispondenze impreviste.)
Il
giardino come archetipo della nostra relazione con il mondo. Il giardino
della dea, il giardino dell’Eden, il "giardino planetario".
Guardare e vedere: la pratica teatrale per individuare e ampliare le percezioni
sensoriali, per focalizzare l’attenzione, per approfondire il contatto
con le cose osservate.
Il materiale e l’immateriale: esercitazione di botanica urbana (esplorazione
della parte di città che circonda il centro, individuazione ed
osservazione degli esseri vegetali che vivono in strade, aiuole, aree
attrezzate, giardini pubblici, cortili, cantieri, ponti, macerie e giardini,
terrazze e balconi; applicazione dell’osservazione immaginativa
per cercare di intuire la relazione fra quelle piante e gli esseri umani
che con esse interagiscono. Appunti di viaggio: parole e foto. Le piante,
le persone che ci stanno dietro e accanto, per ogni pianta una relazione,
per ogni relazione una storia)
La
foresta dei libri: esplorazione guidata alla ricerca delle parole che
accompagnino il nostro viaggio. Un libro è un entità individuale?
I libri formano un insieme? Un "ecosistema", una "foresta"?
Creare i propri sentieri nella foresta dei libri.
Il
laboratorio ha avuto degli importanti corollari: 3 spettacoli di Lorenza
Zambon e incontri con Pia Pera e Nadia Nicoletti.
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